Quei bravi ragazzi

Beh, sapete una cosa? Io non ce la faccio più.
In questi giorni, chiacchierando in rete e tra la gente vedo che sempre più persone della mia età, amici, alle prossime elezioni voteranno per il Movimento 5 Stelle. O meglio: per Grillo e la rappresentazione della realtà che si è creato attorno, perché chi siano davvero i candidati pare interessare a pochi. Lo so perché me lo dicono, mi domandano come la penso e magari danno per scontato che anch’io voterò così. Come se così facessero tutti, perché nostro dovere è “dare un segnale”, “essere di rottura”.
A me questa cosa non va giù. Nemmeno un po’.

Perché la maggioranza di costoro va a votare così per vedere eletta “gente onesta”, che onestamente scombussolerà le cose, secondo un principio di onestà e trasparenza che si basa soltanto sulla mera ignoranza costruita grazie all’essere stati per anni e anni alla finestra.
Non mi va giù perché un pseudo principio di onestà va facendo credere che gli altri siano tutti uno schifo, con una violenza verbale e un’illogicità che mi ha stufato.
Perché, vi svelo un segreto, siamo in Democrazia: e la partecipazione non è che sia stata eliminata in questi anni. L’avete non agita. È un’altra cosa.

[…]

E allora i miei coetanei che fino ad oggi hanno lasciato che il paese andasse dove andava aspettando che un uomo urlasse loro cosa fare, beh, mi fanno rabbia. Perché hanno delegato ad altri per anni il fare qualcosa, senza mai un minimo di sostegno, e poi adesso si preparano a sostenere qualcuno soltanto persostenere una rottura con un passato ed un presente che non si sono mai sporcati le mani per cambiare

Dopo la pioggia (Il blog di Sara R.)